Ogni viaggiatore che si rispetti deve, almeno una volta nella vita, fare tappa a New York.
New York è la città che non dorme mai, i negozi sono aperti 24 ore su 24 perché non si sa mai che, alle 4 del mattino, tu abbia bisogno della bevanda aromatizzata al limone per dissetarti.
New York la ami o la odi.
Io ci sono stata ad agosto, nel 2010, e agosto non è certo il mese migliore per visitarla. Appena sbarcate al JFK ci ha accolto un clima caldo umido come quello che affligge Milano nei giorni migliori e subito ci siamo fatte fregare dal tassista abusivo che ci ha chiesto uno sproposito per andare a Manhattan. Quindi, dopo l’interminabile volo transoceanico, è scattata la litigata isterica finalizzata a pagare un equo compenso per il servizio offerto. E così è stato.
Arriviamo al nostro albergo, il Belvedere Hotel, ottimamente posizionato tra l’8th e la 9th, sulla 48th, a pochi minuti a piedi da Times Square. I prezzi di questa struttura sono solitamente proibitivi (ho simulato una prenotazione per una notte per due persone e si parte da 287$), ma io avevo trovato un’offerta con la quale avevamo speso una cifra ragionevole per essere a Manhattan, qualcosa come 60$ a notte a testa.
Pur non essendo agli ultimi piani, siamo state subito colpite dalla vista sulla città e i suoi grattacieli.
Come in tutta l’America (Stati Uniti e Canada, per quel che ho visitato io), anche qui le camere hanno letti Queen (2 ad una piazza e mezza) o King (uno a tre piazze).
I bagni non sono dotati di bidè, una fissa per noi italiani e la doccia ha solo il soffione fisso alla parete. Quindi mettetevi l’anima in pace che per tutta la vostra permanenza negli Stati Uniti avrete difficoltà a lavarvi la sotto.
Avevamo acquistato poi un pacchetto chiamato New York City Pass che comprendeva l’ingresso ad un tot di attrazioni, salta la coda compreso.
New York sono i grattacieli e abbiamo iniziato con il Top Of The Rock.
Il GE Builgind, noto anche come Top Of The Rock, è un grattacielo di 70 piani per 259 metri di altezza. È costruito in stile Art Déco ed è al centro del Rockfeller Center. Ospita la sede della NBC.
Nel pass è compresa anche la Crociera all’Isola ove sorge la Statua della Libertà. Ricordo che, per accedere, ci siamo dovuti sottoporre a controlli di sicurezza analoghi a quelli in aeroporto… e poi la visita alla Statua va prenotata (giorni prima), altrimenti si può girare intorno, come abbiamo fatto noi.
Essendoci stata solo 5 giorni, ho dovuto ottimizzare i tempi e sfruttare il fatto che New York non dorme mai. Così sull’Empire State Building ci sono salita di sera e la vista della città, dall’alto, è davvero fenomenale.
Per anni è stato il grattacielo più alto del mondo con i suoi 103 piani e i 443 metri di altezza (guglia). Il pennone era stato pensato per essere utilizzato come sbarco per i passeggeri dei dirigibili, ma l’idea si rivelò ben presto pericolosa e la sua altezza fu portata dagli originari 46 agli attuali 62 metri. Ora vi sono state installate antenne, luci, ripetitori televisivi ed un parafulmini che viene colpito circa 500 volte all’anno.
Sempre con il pass, abbiamo visitato il Metropolitan Museum of Art e il Museo di Storia Naturale.
In ogni visita di New York che si rispetti, non può mancare una capatina a Central Park:
Così come non si può non andare al Ponte di Brooklyn, nonostante non sia proprio comodo arrivarci da Manhattan.
Immancabili anche un giretto a Times Square, Broadway, Wall Street…
…e per noi italiani, Little Italy almeno per mangiare qualcosa di decente!
Ormai Little Italy è diventata davvero little, perché schiacciata da China Town… già, anche lì!
Non possono poi mancare due tappe fondamentali prima di lasciare la Grande Mela:
Io negli Stati Uniti ho sempre avuto grandi problemi alimentari… in parte dovuti ai miei gusti: non mangio cose elaborate e con troppi ingredienti né salse di alcun tipo. Ovvero secondo loro sono malata.
In più voler comprare l’acqua naturale è una missione quasi impossibile: nella migliore delle ipotesi, troverai acqua aromatizzata alla frutta o la Perlier dal prezzo proibitivo, perché loro bevono acqua del rubinetto con tantissimo ghiaccio. Quindi, se non siete abituati, ricordatevi di chiedere di non mettervelo perché nei ristoranti i camerieri girano con delle brocche piene d’acqua ghiacciata e vi riempiono il bicchiere (gratis). Io non ho avuto problemi, solo perché mio padre, fin da piccola, mi ha abituato, in estate, a mettere i cubetti nell’acqua e a “mangiare” quelli che rimangono nel bicchiere. Ma tanto ghiaccio come in America io non l’ho mai visto da nessuna parte.
Il mio amico Ben abita nel NJ da un paio d’anni. Sto aspettando che si “sistemi” per poi farmi invitare 🙂
NY è ovviamente nella mia “wish list”, spero un giorno di poterla visitare, anche se a livello di grattacieli io soffrirei un po’ di vertigini.
Il bidè manca un po’ ovunque, poco da fare.
Ottime le foto, ciao
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Tanto ghiaccio e tanto freddo negli hotel!
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Io ricordo, come si può notare anche dalle foto, che giravo sempre con una sciarpa e qualcosa a maniche lunghe. Il freddo glaciale è anche sui mezzi pubblici, nei negozi e nei musei. Ovunque, in pratica!
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Esatto, non so come facciano
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Pensa che i canadesi ci deridono per il nostro “colpo d’aria”…. pare sia una “malattia” tipicamente italiana
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Per un periodo ho lavorato con un collega statunitense, molto simpatico e cordiale. Non ti dico le battute sull’argomento caldo/freddo ecc. e anche sul colpo d’aria, il collo coperto … Beati loro se non si ammalano!!
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…e se non soffrono di cervicale! Io sto in ufficio con una sciarpa al collo e l’altra avvolta attorno alla vita altrimenti mi dovrei far mettere una comoda al posto della sedia
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Allora anche tu lavori in un ufficio “american mood”, in canottiera d’inverno e in maglione d’estate?
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Esatto! In primavera, poi, visto il palazzone a vetri esposto al sole anche di notte e impossibilità di aprire le finestre perché non sono finestre, è una camera a gas!!!
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Tutte le stagioni! Però non in ordine
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già… così quando fuori nevica, ti devi portare la canotta in borsa e quando fuori ci sono 40°, tu hai i calzini e la maglia di lana
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correva l’anno 1988… forse è il caso che io ci faccio di nuovo un pensierino… (come se non l’avessi fatto più volte 😛 )
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Nel 1988 non avevo ancora mai preso l’aereo! Il mio primo volo, Milano-Palermo, è del 1989
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Sai che per me fu la seconda volta ma la prima non la ricordavo perché ero piccolissima
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In America son stato due volte e non a New York….dovrò rimediare
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New York… Il mio sogno!
Io però ci andrei in autunno o primavera.
Belle foto! 🙂
I negozi aperti h24 sono stati la nostra salvezza quando siamo stati in Florida. Altrimenti avremmo perso tempo prezioso oppure ci saremmo cibati di solo cibo da fast food, invece è stato anche divertente fare la spesa alle h23 di sera in quei mega ipermercati con le corsie stile autostrada 🙂
Ok, prendo nota che berrò solamente cocacola quando finalmente ci andrò, tanto dormirei pochissimo lo stesso 😉
Mchan
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Esatto, la Floria è salutista in confronto… A NY, quando vuoi mangiare sano, vai da Mc’s
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