Ieri sera a Milano è arrivato il carrozzone del Rolls Royce Tour di Achille Lauro.
Uno spettacolo fatto di luci, colori, scintille, innumerevoli cambi d’abito e tantissimi ospiti. Oltre all’inseparabile Boss Doms, ad accompagnare sul palco Lauro (nome di battesimo del cantante), Gemitaiz, Morgan, Cosmo, Emis Killa solo per citarne alcuni.
Uno spettacolo che strizza l’occhio al trasformismo di Renato Zero a cui, senza dubbio, si ispirano le tutine aderenti e le paillettes, ma contrapposto a dei testi spirito dei tempi, fatti di immagini ripetute in loop su musica quasi assordante. Ne è un esempio il brano Rolls Royce presentato all’ultimo Festival di Sanremo di cui i più ricordano solo il ripetersi di
Rolls Royce, Rolls Royce, Rolls Royce
Anche se poi, a questi inni generazionali, si contrappongono pezzi più intensi e che hanno qualcosa che arriva anche ad un pubblico abituato ad ascoltare testi e parole (come la mia generazione). E’ il caso di La Bella e La Bestia.
Non conoscevo questa canzone ed è stata una piacevole sorpresa, per questo metto il video.
Io, invece, mi sono limitata a fare un mix di video che ho pubblicato in gran parte su Instagram per poi unire e mettere su Youtube.
Mi sembra un cantante preparato e non banale, lo sto seguendo con simpatia ed i brani che ho sentito per radio mi piacciono praticamente tutti.
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Ci sono dei pezzi che piacciono anche a me, poi ne ha altri in repertorio che, come scrivo, cavalcano l’onda generazionale della parola ripetuta in loop totalmente incomprensibile alla mia generazione (noi siamo abituati ad essere assuefatti di parole). I millennials parlano per immagini, non sono neanche più in grado di scrivere su whaspapp (mandano i vocali) o su facebook (sono tutti su instagram a fare le stories). Sui blog siamo rimasti noi della generazione sandwich (carinamente detta generazione X, come incognita), schiacciati tra loro iperdigitali e i babyboomer a cui diamo assistenza per l’utilizzo base dello smartphone.
Comunque, anche se con fatica, in un test aziendale sono risultata “Guru Digitale”. I millennials si fanno usare dalla tecnologia, noi ancora riusciamo ad usarla.
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Le nuove generazioni credono di avere in mano la tecnologia, ma non si accorgono che è l’esatto contrario.
Riguardo Lauro, in effetti strizza l’occhio ad un pubblico giovane/giovanile, per cui si esprime in un modo a volte “semplice”, ma sotto sotto mi sembra di intuire che potrebbe fare di più.
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Pensa che ad inizio concerto ha chiesto di mettere via i telefoni e godersi lo spettacolo.
Ammetto di essere stata la prima a non farlo, ma io ho dei doveri nei confronti di chi mi accredita (fare le stories su instagram), quindi sono parzialmente giustificata…
Tutto il mio discorsone potrà sembrare fuori tema, in realtà era quello a cui pensavo durante il concerto.
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