Continua la rassegna del ricordo rievocando i vestiti anni ’90.
Al di là di quello che fanno vedere sul web, la realtà a volte era molto molto molto peggio.
Ogni ragazzo e ragazza degli anni ’90 ha avuto la sua tuta Adidas in acetato blu. Sinteticissima al limite dell’immaginabile, aveva un altro, più nascosto difetto: essendo sintetica ed elettrostatica, attirava i capelli caduti che si accumulavano sotto le ascelle!
Non era adatta per farci sport, visto il suo materiale sintetico.
Altro must degli anni ’90 erano i jeans Levi’s 501. Tutti avevamo l’armadio impestato di 501 di ogni colore: blu, azzurro, blu notte, nero, marrone. Ma il peggio del peggio non era il modello in sé che è un grande classico, ma come andava portato: per tutti gli anni ’90 i pantaloni dovevano essere lunghi, talmente lunghi da finire sotto i piedi (e da stracciare il fondo), ma per un breve periodo era necessario tagliare il fondo per… aprirli. Chi esagerava a fare gli spacchi, poi li chiudeva con le spille da balia. Era un modo per emulare i pantaloni a zampa d’elefante.
Per fortuna sul web non c’è traccia di tale oscenità.
P.S. I Levi’s 501 costavano troppo per le tasche di noi studenti che compravamo, orgogliosi, la versione IRREGULAR, ovvero quelli venduti a meno perché difettosi.
Ma i jeans avevano anche una seconda vita, visto che pestarli di continuo non permetteva loro di sopravvivere ad ogni cambio di stagione. Arrivata l’estate, infatti, era d’obbligo armarsi di forbici e tagliarli all’altezza del ginocchio e poi sfrangiarli. Il nuovo fondo andava rigorosamente sfrangiato.
Col passare degli anni, però, anche i Levi’s tramontano e, pian piano, la vita dei jeans si abbassa… quella dei pantaloni sì, ma quella degli slip no, così era normale vedere imbarazzanti elastici di mutande del mercato venire fuori mollemente dal didietro!
Erano di moda anche le magliette corte che non erano riservate alle magrissime: tutte sfoggiavano ombelichi a gogò! Ricordo che usavo mettere la camicia sotto ai maglioni per evitare che ogni giorno mi venisse il ca**otto!
L’alternativa al golfino corto, era attingere al cassetto del papà: via libera a cardigan e maglioni oversize in perfetto stile… Kurt Cobain!
E ancora… camice di flanella a quadri da abbinare alla t-shirt bianca o alla maglietta di un gruppo metal..
O quella di jeans, sempre Levi’s Irregular:
C’è stato un periodo, breve per fortuna, in cui si usavano le camice… lucide, vero must del tamarro anni ’90:
Altro capo must dell’abbigliamento anni ’90 era il gilet, indossato da ragazzi e ragazze. Di solito si portava sopra al maglioncino lupetto o dolcevita…
Fondamentale era vestirsi a cipolla (o a strati che dir si voglia) e tutto ciò che veniva tolto, andava legato in vita: giacca di jeans, maglione del papà, camicia di flanella…
Ma non è che stanno pensando ad un ritorno degli anni ’90?
La camicia potrei averla ancora… color argento!
Ma al di là della tuta quanto ci si sentiva fighi a mettere la parte di sopra e sotto i jeans?
E poi ce la prendiamo per i risvoltini… ^_^
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Anch’io ce l’avevo color argento… e blu elettrico. Le usavo per uscire il sabato sera.
Beh… ci sentivamo fighi con gli zoccoli il che è tutto dire!
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io portavo i gilet mi ricordo… in effetti da allora non li ho più praticamente usati…
bellissimi questi excursus di stile 😉
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anche io! ne avevo uno grigio con una lavorazione davanti bellissima… o almeno, mi sembrava bellissima, perché penso sembrasse un tappeto
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anche certi maglioni erano tappeti!
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Solo perché non ho parlato degli scamiciati… che usavo poco perché, essendo alta, avevo la vita che mi stava troppo su e mi dava fastidio…
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gli scamiciati…. vero! stesso tuo problema
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Le maglie corte, che orribile ricordo! Le portavano tutte le mie amiche, io seguivo la moda, ma poi mi vergognavo e via col giubbino di jeans legato in vita!!
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Per fortuna sono abbastanza intelligente per capire che non ho un fisico adatto alla maglia corta… ma ero tra le poche!
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Anche ora, solo che sono a vita bassa.
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Te lo stavo per scrivere anch’io che la moda di oggi, od almeno di questo inverno, si rifà molto a quella degli anni 90…
Io avevo la tuta della Diadora, molto peggio dato che era blu elettrico con le strisce giallo evidenziatore…
Mio fratello invece aveva le camicie di raso lucido. Una addirittura era bianca a pois tono su tono O.O
La vita bassa, che odio! Ma almeno all’epoca si usavano le mutande alte, l’altro giorno ho visto una commessa di un negozio piegarsi per prendere una cosa in basso ed aveva i pantaloni a vita bassa con maglietta corta e slip anch’essi a vita bassa perché le si è visto tutto il sedere e non è stato affatto un bello spettacolo… o.O
Mchan
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Decisamente NO!
Coi jeans a vita bassa non ci si deve chinare né sedere…
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Io jeans forever: scuri, chiari, eleganti, scoloriti, ne avevo e ne ho di tutti i tipi.
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E, facendoli diventare pantaloncini, avevano anche la doppia vita.
P.S. C’è stata anche la fase in cui li tingevo con la coloreria (mia madre mi odiava)
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io non li tingevo ma li scolorivo 🙂
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anche… con la candeggina.
non solo i jeans, anche le magliette in perfetto stile max pezzali che cantava: “quella nera con i buchi sotto le ascelle, più diventano vecchie e più mi sembrano belle”
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